Sagome (1978-2003)

Dai grandi cicli pittorici di Paolo Uccello, Crivelli, Guido Reni, Botticelli, Mantegna e Ghirlandaio, le sagome in legno dipinto con vinilici, nascono, insieme ad altri elementi quali grandi foto su metacrilato, brani musicali e suoni naturali o meccanici, come supporto a installazioni o performances realizzate per la Galleria di Porta Ticinese e il Nuovo Spazio Metropolitano (Threnos, Metamorfosi) per i cicli "Poetico-Politico" e "Sogno-Bisogno" e "La terza R di Barroco"; per la Galleria d' Arte Moderna di Bologna, nella grande mostra "La Metafisica del Quotidiano". Essi sono momenti di forte denuncia sociale. Poi per il "Presepe d'Arte" per la chiesa di San Rocco di Alessandria. Scrive Antonello Mosca sul Corriere della Sera: "Queste sagome sono in fondo espressioni di grande violenza (v. San Giorgio e il Drago o la Battaglia di San Romano) e ritagliarli per riproporli anche come oggetti d'uso domestico è in fondo una operazione di denuncia non certo lontana da quella pittura americana del nostro secolo.